Indietro Posidonia oceanica, piano di attività dell’Arpa Campania

Data Pubblicazione: 07-dic-2021


Con legge regionale n.5/2021 la Regione Campania (art.7), ha disposto di affidare all’Arpa Campania uno studio finalizzato alla classificazione delle spiagge del territorio regionale e alla predisposizione di sistemi continui di monitoraggio del fenomeno di deposito del materiale organico costituito dalle foglie di Posidonia. In prospettiva lo studio di tale fenomeno può consentire una gestione ecosostenibile del materiale vegetale spiaggiato anche allo scopo di migliorare la fruibilità turistica e balneare di alcuni tratti di costa. A tale scopo l’Arpac ha siglato una convenzione con il CoNISMa, Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare, al quale afferiscono ben 32 atenei italiani, e con il quale l’Agenzia intrattiene da anni proficui rapporti di collaborazione in tematiche incentrate sulla tutela del territorio e dell’ambiente marino- costiero. Lo studio, da effettuarsi in maniera puntuale sui litorali della Campania interessati dal fenomeno dei depositi di Posidonia sulle spiagge, corredato dalle relative ed eventuali sperimentazioni, è indirizzato alla verifica dello stato di conservazione o degrado e al monitoraggio di eventuali fenomeni di erosione.

Il programma di attività predisposto dall’Agenzia prevede quattro obiettivi principali:
1.    Individuazione delle aree del litorale campano interessate dal fenomeno dello spiaggiamento ed accumulo di resti di foglie e rizomi di Posidonia oceanica. 
2.    Implementazione di una Banca Dati regionale georeferenziata delle “Banquettes di Posidonia oceanica”.
3.    Caratterizzazione delle aree di accumulo delle “banquettes” e conseguente inquadramento. 
4.    Analisi delle soluzioni possibili da adottare in funzione della caratterizzazione dei siti di accumulo e del contesto sociale ed economico.

La Posidonia oceanica, pianta marina endemica del Mar Mediterraneo, è una specie protetta che è presente lungo la maggior parte delle aree costiere italiane, dove può formare vaste praterie. Le praterie hanno una notevole importanza ecologica poiché, oltre a costituire un complesso ecosistema in termini di ricchezza di specie alla base delle catene trofiche che alimentano la pesca, forniscono servizi ecosistemici di primaria importanza per il mare e le coste come la produzione di ossigeno, il sequestro e lo stoccaggio di anidride carbonica (gas serra tra i principali responsabili degli attuali cambiamenti climatici) e la difesa naturale delle coste dall’erosione. La presenza delle piante di Posidonia è inoltre considerata un buon indicatore della qualità delle acque marino– costiere per la sua sensibilità alle alterazioni delle condizioni ambientali. Negli ultimi decenni, molte praterie sono state soggette a regressioni dovute principalmente alle pressioni antropiche che insistono sulla fascia costiera. A questo si è aggiunto il progressivo aumento delle temperature delle acque superficiali, che rendono la pianta maggiormente vulnerabile a fenomeni di epifitismo sulle foglie.

Nel Piano di attività di Arpac è previsto che l’Agenzia, in collaborazione con il CoNISMa, analizzerà, in base ai risultati e sulla scorta dei riferimenti normativi aggiornati, le possibili soluzioni sito-specifiche relative alle diverse aree individuate. Inoltre, per apportare ulteriori conoscenze utili alla scelta delle migliori pratiche di gestione delle banquette, saranno condotte indagini specifiche per individuare eventuali “siti di macerazione” presenti nei fondali delle acque marine campane, dove eventualmente conferire previa vagliatura le biomasse vegetali marine, ripristinando così quel ciclo ecologico delle foglie di Posidonia interrotto dall’azione antropica lungo la costa.

Per l’individuazione di questi ‘’fondi di macerazione” delle foglie di Posidonia saranno svolte, tra l’altro, indagini in mare dedicate con l’impiego di strumentazioni specifiche di proprietà dell’Arpac, sia con rilievi acustici da remoto attraverso Sonar a Scansione Laterale (Side Scan Sonar), sia con tecniche di censimento visivo di dettaglio mediante un veicolo filoguidato (R.O.V.) dotato di telecamera ad alta definizione e di posizionamento acustico subacqueo. Si tratta di indagini innovative che risultano essere estremamente promettenti ai fini di una gestione ottimale delle biomasse vegetali di Posidonia oceanica, poiché finalmente consentirebbero di conferire le biomasse vegetali sui fondali dove naturalmente vengono a depositarsi, ripristinando così il loro ciclo ecologico laddove l’uomo lo ha interrotto con la cementificazione della costa e la costruzione di opere marittime.