L'Aerobiologia

L'aerobiologia è quella giovane branca scientifica multidisciplinare che studia le origini, la dispersione in atmosfera, il trasporto e la deposizione delle particelle sospese di origine biologica. Infatti l'aria che ci circonda e che respiriamo contiene tutta una serie di particelle microscopiche in essa sospesa che vengono disperse e trasportate dalle correnti e dai venti.

Queste particelle, della grandezza variabile al di sotto del decimo di millimetro, sono costituite da polveri e da particelle di natura biologica. Leggi tutto

L' insieme delle particelle di natura biologica costituisce il cosiddetto "bioareosol" che è costituito da diversi componenti quali granuli pollinici, spore fungine, actinomiceti, protozoi, artropodi e loro frammenti, virus, batteri, alghe ed altro.

L'interrelazione tra l'uomo e l'ambiente con questo aerosol biologico può avere diverse conseguenze ed implicazioni; nelle patologie allergiche, ad esempio, dove soggetti sensibilizzati possono avere una risposta reattiva più o meno severa quando esposti a taluni pollini o spore fungine.

Finalità del monitoraggio

Le applicazioni dei risultati del monitoraggio aerobiologico sono molteplici; innanzitutto, fornisce preziose ed importanti informazioni riguardo la prevenzione e terapia delle allergie da pollini (pollinosi).

La consultazione dei cosiddetti "calendari pollinici" e dei "bollettini dei pollini" con la "tendenza per la settimana successiva" emessi dai centri di monitoraggio, mette a disposizione delle persone allergiche e dei medici allergologi un prezioso strumento per l'adozione di una terapia idonea preventiva, o indica i comportamenti più corretti da seguire (opportunità o limitazione dell'esposizione all'aperto); questo settore di applicazione assume dal punto di vista sanitario un' importanza sempre maggiore data la crescente incidenza di queste patologie, soprattutto nei centri densamente urbanizzati ed inquinati.

Lo studio della componente biologica dell'aria è oggetto negli ultimi anni di numerosi studi e ricerche che lo proiettano in molteplici discipline applicative, oltre a quella sanitaria.

Il seguente elenco indica gli altri campi di applicazione del monitoraggio aerobiologico:

 

In campo ambientale:

    consente il monitoraggio della qualità dell'aria attraverso lo studio della vitalità dei pollini, parametro che risente del livello di inquinanti, integrando i dati delle centraline automatiche

    stima la biodiversità di specie vegetali, attraverso i dati di campionamento;

    permette la rilevazione di fenomeni legati ai cambiamenti climatici, attraverso la verifica del periodo di fioritura;

 

in campo agronomico, monitora la presenza di fitopatogeni favorendo un impiego mirato di prodotti fitosanitari;

nel campo della protezione dei beni culturali, valuta le specie presenti e le alterazioni che queste potrebbero produrre su monumenti, opere pittoriche, librarie, ed altro.

 

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Il monitoraggio aerobiologico in Arpac prende avvio con la partecipazione dell'Agenzia al progetto comunitario "ATMOSnet - Aerobiological Territorial Mediterranean-Oriental Systemic Network", svolto durante l'anno 2007.

Durante la realizzazione di questo progetto, in cui Arpac assunse il ruolo di "lead partner", venne costituita una rete di monitoraggio aerobiologico internazionale con la partecipazione, oltre che della nostra Agenzia, dell'Università di Malta, della Regione Sicilia e dell'Università di Salonicco (Grecia).

Il progetto era finalizzato alla raccolta dei dati per lo studio del fenomeno della desertificazione delle aree costiere del mediterraneo orientale. 

Al progetto, di durata annuale, l'Arpac partecipava con l'attivazione di un unico centro, il Laboratorio Biomonitoraggio presso il Dipartimento di Napoli, attrezzato per le prove di laboratorio ed il coordinamento delle rete che venne costituita da 4 stazioni di monitoraggio distribuite sul territorio regionale nelle aree costiere, nei comuni di Napoli, Portici, Castel Volturno e Policastro Bussentino.

Al termine del progetto comunitario (31 dicembre 2007), le attività di monitoraggio aerobiologico in Arpac furono comunque continuate e la rete fu successivamente ampliata, nel 2009, con la collocazione di due ulteriori stazioni di campionamento a Benevento e Caserta.

La scelta strategica di centralizzare le attività analitiche in un unico laboratorio, all'epoca dislocato presso il Dipartimento di Napoli, garantendo la massima qualità e standardizzazione dei dati prodotti grazie ad operatori esperti, permetteva nel 2008 al Laboratorio di Biomonitoraggio di ottenere l'accreditamento dall' Ente certificatore nazionale (Accredia) per il metodo di prova UNI 11104:2004, utilizzato per le attività.

Un unico laboratorio offre sicuramente la massima garanzia di standardizzazione, sebbene sia sottoposto ad un notevole carico di lavoro. Il tamburo di campionamento prelevato settimanalmente dal dispositivo di campionamento, denominato "catturatore" dà luogo ad 8 vetrini da sottoporre a lettura al microscopio previa colorazione. La lettura di un vetrino per il riconoscimento e conteggio dei vari pollini (ricercati circa 40 tipi diversi) dura mediamente da 2 a 3 ore, in rapporto al periodo annuale ed alla capacità dell'operatore.

I dati raccolti vengono utilizzati per redigere un bollettino informativo e previsionale, che per sua finalità deve essere prodotto entro i primi giorni della settimana (generalmente entro il martedì); un operatore, anche esperto, può generalmente effettuare il monitoraggio di non più di 1 – 2 stazioni prevedendo la pubblicazione dei dati il martedì entro le 15.00.

Nel 2013, a seguito di una riorganizzazione aziendale, il Laboratorio viene trasferito presso il Dipartimento di Caserta, dove viene istituito il Laboratorio Multisito Inquinamento Atmosferico (Napoli e Caserta) e Biomonitoraggio Regionale. La rimodulazione e riorganizzazione delle nuove competenze in laboratori diversi e con minori risorse umane determina un inevitabile ridimensionamento delle attività e quindi l'arresto fino al completamento della nuova sede del dipartimento di Caserta.

 

Ripresa delle attività di monitoraggio in Arpac

Il trasferimento dei laboratori di Caserta alla nuova sede di via Arena, unitamente alla rimodulazione delle attività dell'Area Analitica in base al PAA 2017 ha permesso di definire il riavvio delle attività di Biomonitoraggio Regionale, definendo una nuova rete di stazioni finalizzate alla pubblicazione sulla rete POLLNET dei dati di dispersione dei pollini in ambito regionale. La rete Pollnet raccoglie i dati delle attività di monitoraggio svolte sull'intero territorio nazionale dalle Agenzie Ambientali. Ciascuna regione ha definito una propria rete di monitoraggio ed i dati, raccolti su base settimanale, vengono sintetizzati in veri e propri bollettini informativi del livello di dispersione atmosferica (come concentrazione media giornaliera) delle famiglie/generi dei pollini ritrovati, con la previsione per la settimana in corso, formulata anche sulla scorta delle serie storiche di dati.Le reti di monitoraggio generalmente comprendono poche stazioni (molte regioni partecipano a Pollnet con un'unica stazione) in quanto le informazioni raccolte da una stazione di monitoraggio si possono estendere con buona approssimazione per aree omogenee nell'ambito regionale.

 

Ridefinizione della nuova rete di monitoraggio aerobiologico di Arpac.

La progettazione di una rete di monitoraggio aerobiologico deve basarsi su criteri utili a perseguire una serie di obiettivi tenendo presente da un lato la necessità di dati e dall'altro la limitatezza delle risorse disponibili. Gli obiettivi da perseguire sono certamente quelli dell'informazione all'utenza attraverso le elaborazioni di dati raccolti nelle specifiche aree meteoclimatiche della regione Campania da cui dipende la presenza sul territorio di particolari famiglie botaniche e la relativa dispersione atmosferica dei pollini.
La Campaniaha principalmente, anche riguardo la presenza di addensamento di popolazione, 2-3 fasce meteoclimatiche riconducibili ad una fascia costiera, una zona interna ed una zona pedemontana.
La collocazione quindi di tre catturatori in tre aree così specificate, in relazione anche a zone più densamente popolate, definisce pertanto una rete di monitoraggio sufficientemente articolata.
Questo numero di stazioni di monitoraggio previste, in relazioni agli obiettivi da perseguire per la regione, risulta perfettamente in linea con quanto effettuato dalle altre dalle altre Agenzie regionali/provinciali che fanno parte del network POLLnet (Sinanet) e che effettuano questo tipo di attività.

 

Cronoprogramma della messa a regime della nuova rete di monitoraggio aerobiologico.

Da quanto indicato, il cronoprogramma per la messa a regime della rete di monitoraggio aerobiologico regionale prevista, costituita da tre stazioni, risulta il seguente:

Stazione di Monitoraggio di Caserta (CE6)Coordinate Geografiche: 41,075°N 14,332°E

Stazione di monitoraggio piana casertana. - La stazione di monitoraggio è stata riattivata dal 06 febbraio 2017.

Stazione di Monitoraggio di Napoli (NA3)Coordinate Geografiche: 40,866°N 14,271°E

Stazione di monitoraggio costiera in zona fortemente urbanizzata. – La stazione è stata riattivata dal 28 marzo 2017.

Stazione di Monitoraggio di Benevento (BN1)Coordinate Geografiche: 41,130°N 14,790°E

 Stazione pedemontana in ambito urbano.

I dati di monitoraggio per tale stazione saranno disponibili a partire da settembre 2017, quando il Dipartimento di Benevento si sarà dotato delle attrezzature minime necessarie ed il personale messo a disposizione avrà acquisito le competenze necessarie a gestire in autonomia la stazione.

Rete POLLNET rete di monitoraggio aerobiologico delle Agenzie Ambientali Italiane.   

La rete regionale ARPAC partecipa alla rete Pollnet  http://www.pollnet.it

La costituzione di una rete agenziale di monitoraggio aerobiologico è stata deliberata dal Consiglio Federale delle Agenzie Ambientali su proposta del Comitato Tecnico Permanente (CTP) nella riunione del 5 aprile 2012.