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Macrofite acquatiche

Le macrofite acquatiche comprendono i vegetali macroscopicamente visibili presenti negli ambienti acquatici, palustri e di greto che caratterizzano gli ambienti fluviali.

Questo raggruppamento è composto da angiosperme erbacee (piante superiori), pteridofite (felci ed equiseti), briofite (muschi ed epatiche) e da alghe filamentose. La composizione e la struttura della comunità macrofitica sono determinate dall’interazione di numerosi fattori ambientali che agiscono in un corso d’acqua: morfologia, granulometria, portata, velocità della corrente, luminosità, temperatura e concentrazione di nutrienti.

Oltre al loro importante ruolo ecologico, l’uso delle macrofite come indicatrici della qualità delle acque correnti si basa sul fatto che alcune specie e gruppi di specie, peraltro indicatrici di specifiche tipologie di acque correnti, sono sensibili alle alterazioni dei corpi idrici e risentono in modo differente dell’impatto antropico.

I campionamenti vengono effettuati in corrispondenza del massimo sviluppo della vegetazione acquatica, in quanto a differenza degli altri indicatori, l’identificazione viene fatta a livello di specie.

La stazione di campionamento deve avere uno sviluppo longitudinale da 50 a 100 m in funzione delle dimensioni del corso d’acqua e dei livelli di copertura delle macrofite e deve essere rappresentativa per il tratto omogeneo di corso d’acqua che si intende indagare.

Nell’ambito della stazione si fa una prima osservazione della copertura complessiva della comunità macrofitica presente in acqua a cui viene attribuito un valore di copertura totale. Leggi tutto

Successivamente, percorrendo controcorrente l’intero sviluppo della stazione ed andando, possibilmente, a zig-zag, da una sponda all’altra, si rileva la presenza dei singoli taxa presenti nella stazione effettuandone la raccolta. Si deve avere cura di raccogliere campioni il più possibile completi (radici, fusto, foglie, fiore) per consentire, successivamente, una corretta determinazione in laboratorio.

 


 

Ai singoli taxa viene attribuito un valore di copertura percentuale, i taxa più abbondati avranno un valore di copertura elevato (>20%), poi si individuano i taxa significativamente presenti ma con valori di copertura via via minori (15%-5%). La somma dei valori di copertura attribuiti ai diversi taxa deve ammontare a 100.

Successivamente, per esprimere correttamente l’abbondanza si deve procedere alla traduzione dei valori di copertura rilevati: il valore di copertura percentuale dei singoli taxa deve essere proporzionato al valore di copertura totale al fine di ottenere un valore di copertura reale per ogni taxon rinvenuto nell’alveo bagnato nella stazione.

I valori reali così ottenuti potranno essere tradotti successivamente in coefficienti di copertura utili per il calcolo dell’indice IBMR “Indice Biologique Macrofitique en Rivière”; che si basa sulla valutazione della comunità di macrofite in termini di composizione e presenza di specie sensibili/tolleranti a fattori di alterazione trofica.

L’indice viene espresso come RQE_IBMR, utilizzando cioè il Rapporto di Qualità Ecologica secondo la Dir.2000/60/CE, su una scala di valori da 0 a 1; la scala è traducibile in cinque classi di qualità, come per gli altri indicatori biologici.

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