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Rifiuti Speciali

La contabilità e la tracciabilità dei rifiuti rappresentano una delle sfide più complesse per gli Stati membri dell’Unione Europea. L’obiettivo è garantire un monitoraggio completo dei rifiuti, dalla produzione alla destinazione finale, con particolare attenzione ai rifiuti pericolosi. In questo contesto, il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI), la cui operatività è prevista a partire dal 13 febbraio 2025, costituirà un passaggio cruciale.
In Campania, lo studio e la gestione della produzione dei rifiuti speciali sono affidati alla Sezione Regionale del Catasto Rifiuti (SRCR) dell’ARPAC. Questa sezione si occupa dell’elaborazione dei dati provenienti dalle dichiarazioni MUD e svolge un ruolo centrale nella redazione e approvazione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali (PRGRS) e del relativo Rapporto Ambientale. Inoltre, collabora con ISPRA per la pubblicazione del Rapporto Rifiuti Speciali a livello nazionale.

Anche in questo caso la gestione delle banche dati consente di soddisfare le numerose richieste dati che pervengono sia da strutture interne all'ARPAC, sia da altri Enti quali la Regione Campania e le Amministrazioni Provinciali, Istituti di Ricerca, Forze dell'ordine, sia da singoli cittadini. Leggi tutto

In questa sezione, si rimanda ai dati di produzione dei rifiuti speciali pubblicati annualmente sul Catasto Nazionale dei Rifiuti di ISPRA.

Per richieste ed approfondimenti contattare:

E-mail: a.grosso@arpacampania.it

PEC direzionegeneralearpac@pcert.postecert.it

CEC-PAC direzionegenerale.arpac@pec.arpacampania.it

Fax: 0812326324

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La Sezione Regionale del Catasto Rifiuti (SRCR), in collaborazione con ISPRA, dal 2003 elabora e trasmette annualmente tutti i dati disponibili per la redazione del Rapporto Rifiuti Urbani, del Rapporto Rifiuti Speciali e per le statistiche da inviare alla Commissione Europea sui PCB.

Per il Rapporto Rifiuti Speciali, la SRCR si occupa della bonifica delle banche dati MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale) e dell’elaborazione dei dati sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali, utilizzando il format specifico predisposto da ISPRA.

A tal riguardo la SRCR ha inoltre collaborato alla redazione della linea guida (LG) S.N.P.A. “Elaborazione di metodologie per il rapporto annuale Rifiuti Speciali ai sensi dell'art. 189 del d.lgs. 152/2006”, che fornisce un quadro sui principali riferimenti normativi in materia di rifiuti, sia a livello comunitario che nazionale. La linea guida individua 18 indicatori necessari per la redazione del Rapporto Rifiuti Speciali e ne descrive puntualmente scopo, metodologia di costruzione e motivazioni delle scelte metodologiche.

Questi dati, pubblicati annualmente ai sensi dell'art. 189, comma 6 del D.Lgs. n. 152/2006, sono liberamente consultabili e scaricabili dal sito del Catasto Nazionale dei Rifiuti di ISPRA.

Le banche dati sui rifiuti speciali forniscono informazioni dettagliate sulla produzione e gestione a livello regionale.
Di seguito sono riportati i link ai dati relativi alla regione Campania:

Produzione Rifiuti Speciali

Gestione Rifiuti Speciali

Impianti di gestione dei rifiuti speciali

I dati di produzione e gestione dei rifiuti speciali sono inoltre anche riportati nel RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE IN CAMPANIA nella specifica area tematica RIFIUTI.

A livello europeo la normativa di riferimento è rappresentata dalla Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008. 

La Direttiva individua una specifica gerarchia per la gestione dei rifiuti che definisce il seguente ordine di priorità:

 prevenzione della produzione;

preparazione per il riutilizzo;

riciclaggio;

recupero di altro tipo (ad es. energetico);

smaltimento.

 

A livello nazionale la direttiva europea, con la gerarchia di priorità inerenti la gestione dei rifiuti, è attualmente recepita dal decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205 che ha modificato, in modo sostanziale, la normativa quadro vigente contenuta nella Parte IV del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale".

La gerarchia per la gestione dei rifiuti definita nella Direttiva 2008/98/CE, e adottata in Italia dal D.lgs 152/06 (il cosiddetto Codice Ambientale), sancisce chiaramente l'ordine di priorità delle scelte gestionali.

L'idea che sta alla base di questo ordine di opzioni è tanto semplice quanto efficace. Prevenire vuol dire adottare le misure volte a ridurre la produzione dei rifiuti e anche la loro pericolosità; vuol dire cioè allentare il nesso che ancora oggi fa dipendere la produzione di rifiuti dall'andamento della produzione e dei consumi. Migliorare le modalità di preparazione per il riutilizzo e aumentare il riciclo della materia presuppone che la raccolta differenziata non sia più considerata quale fine ma come mezzo per far crescere la quantità e la qualità della materia recuperata. 

E quest'azione è indispensabile a centrare l'obiettivo posto dall'Europa entro il 2020: il 50% di riciclo e di preparazione per il riutilizzo dei rifiuti urbani e simili. Il recupero energetico della materia non ulteriormente valorizzabile come tale è l'ulteriore contributo all'obiettivo di ridurre i residui che andranno a smaltimento in discarica.