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Aziende zootecniche ed effluenti

L'allevamento degli animali produce residui come i liquami ed il letame la cui gestione comporta problemi economici, tecnici ed ambientali non trascurabili. Attualmente le deiezioni (solide e liquide) degli allevamenti zootecnici, essendo ricche di  sostanze organiche e di altri elementi utili alle piante sono, nella maggior parte dei casi, utilizzate per lo spandimento sul suolo a beneficio dell'agricoltura. Questa pratica, nota anche con il nome di fertirrigazione in quanto la distribuzione di concimi (organici e/o minerali) avviene utilizzando acqua di irrigazione, se non correttamente effettuata può comportare problemi ambientali, anche rilevanti, come l'inquinamento da nitrati delle falde acquifere sotterranee. Per questi motivi si è ritenuto necessario disciplinare tale metodologia di concimazione, sia a livello nazionale che regionale, prevedendo specifiche norme tecniche di gestione, ma soprattutto espliciti divieti ed adempimenti amministrativi per coloro che intendono utilizzare per fini agronomici i reflui zootecnici.

Nel ricco quadro nazionale la zootecnia campana si caratterizza per l'elevato numero di capi ed aziende bufaline, che si concentrano soprattutto nelle provincie di Caserta e Salerno , in aziende agricole spesso di tipo intensivo o in allevamenti "senza terra". Queste peculiarità e la conseguente forte concentrazione di animali in determinati comprensori fanno sì che, in regione Campania, la fertirrigazione attuata con reflui zootecnici, sia una pratica alquanto diffusa ma rischiosa per l'ambiente. Tenendo conto dei coefficienti di produzione riportati in letteratura, si stima (fonte Assessorato Agricoltura – gennaio 2013) che ogni anno si producono sul territorio regionale 3.795.530 m di liquami zootecnici che per la maggior parte sono utilizzate per fini agronomici. Nelle tabelle 1A ed 1B sottostanti, compilate con i dati estratti dalla Banca Dati Nazionale del settore veterinario aggiornati al 28/03/2023, si evince chiaramente quali siano state le variazioni, sia in termini di numero di capi allevati sia in termini di aziende di allevamento, dal mese di Maggio 2022 al mese di Marzo 2023. Questa analisi (con i relativi andamenti) risulta ancora più chiara dai successivi grafici 1A ed 1B.

L'ARPAC in questo settore risulta impegnata essenzialmente con le seguenti attività:

Supporto ad Enti ed Istituzioni: l’ARPAC fornisce il supporto all'Assessorato all'Agricoltura della Regione Campania per problematiche inerenti la "Disciplina tecnica regionale per l'utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici" di cui al DRD n. 160 del 22.04.2013, redatta secondo i criteri dettati dal DM del 7 aprile 2006, e alla quale ARPAC ha fornito il contributo per la redazione. Nell’ambito della tessa disciplina l’Agenzia ha fornito anche il supporto per la redazione delle nuove "Linee guida per la compilazione della comunicazione per l'utilizzo degli effluenti zootecnici in agricoltura". Essenzialmente a partire dal 2016 l'Agenzia sta fornendo il supporto per l'aggiornamento della "Disciplina tecnica regionale per l'utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici", resosi necessario all'indomani della pubblicazione del nuovo corpo normativo (DM  n. 5046 del 25 febbraio 2016) il quale statuisce l'utilizzo agronomico anche del digestato, che va ad aggiungersi all'utilizzo in campo, già previsto dalla precedente normativa, degli effluenti zootecnici e delle acque reflue prodotte da determinate attività agroindustriali. Al completamento dell'attività di supporto tecnico all'Assessorato all'Agricoltura della Regione Campania, sarà pubblicata la nuova "Disciplina tecnica regionale per l'utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici", completa anche della modulistica aggiornata, includendo pure il digestato da impianti di biodigestione anaerobici, così come stabilito dal DM  n. 5046 del 25 febbraio, oltre agli effluenti zootecnici e alle acque reflue prodotte da determinate attività agroindustriali.

Controlli presso aziende zootecniche per la corretta gestione ambientale dei reflui: nonostante le funzioni ed i compiti amministrativi relativi alle comunicazioni delle attività di spandimento dei reflui, in applicazione dell'art. 5 della Legge Regionale n. 14/2010 "Tutela delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati di origine agricola", siano di competenza dei Comuni, le Aree Territoriali dei Dipartimenti Provinciali dell’ARPAC, su istanza dei Comuni, di altri Enti e soprattutto delle Forze dell'ordine, effettuano sopralluoghi ed ispezioni a supporto. A tal proposito stante la complessità della materia, in applicazione dell'art. 4 della stessa L.R. n.14/2010, è stato predisposto dalla regione Campania di concerto con ARPAC nel 2014 un Piano di Monitoraggio e Controllo per le attività di utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue. Nel corso della esecuzione di tale Piano le strutture dipartimentali provinciali hanno effettuato tra il 2015 e il 2018 sopralluoghi su un campione di aziende zootecniche, ubicate in 34 Comuni, suddivisi per Provincia, individuati tra quelli a maggiore densità zootecnica. Sempre nell'ambito di tale Piano, l'Agenzia, tramite le strutture dei dipartimenti provinciali, ha effettuato il monitoraggio delle acque superficiali di due corsi d'acqua in provincia di Caserta ed altrettanti in provincia di Salerno. I campionamenti di acqua eseguiti sono stati funzionali alla valutazione di parametri chimico-fisici, microbiologici e isotopici connessi specificamente all'inquinamento da nitrati. La scelta di tali corsi d'acqua è stata effettuata tra quelli non compresi nel novero dei corsi già monitorati e tra quelli localizzati in aree a forte presenza di attività zootecniche. 

Relativamente ai sopralluoghi ed ispezioni effettuati a supporto, e su istanza, di Comuni, di altri Enti e delle Forze dell'ordine, finalizzati a verificare la corretta gestione ambientale dei reflui zootecnici, si riportano di seguito i dati relativi.

 

Nell’ambito di questo delicato tema ambientale, si ricorda che ARPAC è impegnata anche in un’attività di integrazione del “Piano Regionale di Monitoraggio e Controllo dell’utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici, dei materiali assimilati agli effluenti zootecnici/digestati e delle acque reflue”, già completato da ARPAC ai sensi della convenzione di cui alla DRD n. 394/2014. Facendo seguito, infatti, ad una specifica istanza formulata dalla Regione Campania, l’Agenzia, ha contribuito alla realizzazione di una piattaforma web/software per la informatizzazione degli adempimenti amministrativi. Tale piattaforma, installata su server regionale, dovrà consentire la compilazione e trasmissione on-line della Comunicazione correlata dalla documentazione allegata, per l’utilizzo agronomico degli effluenti zootecnici, dei materiali assimilati agli effluenti zootecnici/digestati e delle acque reflue derivanti da aziende di cui all’art. 101, comma 7, lettere a), b), c) del D. Lgs. N. 152/2006 e da piccole aziende agroalimentari. Per tale attività, ARPAC su disposizione della UOD 50.07.06 “Tutela della qualità, tracciabilità dei prodotti agricoli e zootecnici servizi di sviluppo agricolo” della Regione Campania, avrà l’accesso riservato all’applicativo per la interrogazione della banca dati.

D. Lgs. 3 aprile 2006, n.152 e ss.mm.ii.recante "Norme in materia ambientale" e ss.mm.ii.

DM del 7 Aprile 2006- Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, di cui all'articolo 38 del D. Lgs. 11.05.1999, n. 152.

DGR n. 398/2006- Disciplina tecnica regionale per l'utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e delle sanse umide dei frantoi oleari.

DGR n.1220 del 2007- Piano di Tutela delle acque della regione Campania.

D.Lgs29 aprile 2010, n. 75- Riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti, a norma dell'articolo 13 della legge 7 luglio 2009, n. 88.

Legge Regionale 14/2010- Tutela delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati di origine agricola.

DRD n. 284 del 27 Luglio 2011- Norme tecniche per la valutazione della capacità d'uso dei suoli mediante indagine pedologica sito specifica.

DGR n. 56/2013- Conferma della delimitazione delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola di cui alla DGR 700/2006 e proposta di una nuova delimitazione.

DPR N. 59  DEL 13 Marzo 2013- Regolamento recante la disciplina dell‘Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) e la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale, a norma dell'art. 23 del DL9.02.2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla Legge 04.04.2012, n. 35.

Decreto Interministeriale n. 5046 del 25.02.2016 recante "Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue di cui all'art. 113 del Decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, nonché per la produzione e l'utilizzazione agronomica del digestato di cui all'art. 52, comma 2-bis del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito in legge 7 agosto 2012 n. 134.

Delibera della Giunta Regionale n. 168 del 26.04.2016 - D.P.R. 13 marzo 2013 n. 59 - Approvazione "Guida Operativa - Procedura di rilascio dell'Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) e Modello Unico regionale di istanza".

DRD n. 2 del 12.02.18 -  "Avvio della revisione del Programma d'azione per le zone vulnerabili all'inquinamento da nitrati di origine agricola, in applicazione della D.G.R. n. 762/2017 r drl D. Lgs. 152/2006, art. 92, comma 7"

Guida Operativa  Procedura di rilascio dell'Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) - D.P.R. 13 marzo 2013, n. 59".

Modello unico regionale di "Istanza di autorizzazione Unica Ambientale - AUA ai sensi del D.P.R. 13 marzo 2013, n. 59".

Modello di "Comunicazione di avvio del procedimento  - (art. 7 Legge 241/1990) per il rilascio di Autorizzazione Unica Ambientale ai sensi e per gli effetti del D.P.R 13 marzo 2013, n. 59.

DGR n. 585 del 16/12/2020

L.R. n. 20 dell' 11/11/2019

Regolamento Regionale n. 6 del 24/09/2013